Tutta la Calabria si configura come un territorio molto interessante dal punto di vista naturalistico per la ricchezza di spiagge, colline, monti, foreste incontaminate e selvagge. Non è un caso che soltanto in questa regione vi siano ben quattro parchi – Parco Nazionale del Pollino, Parco Nazionale della Sila, Parco Nazionale dell’Aspromonte, Parco Naturale Regionale delle Serre – e moltissime oasi, riserve e aree protette, a testimonianza di una ricchezza di biodiversità, flora e fauna che va assolutamente protetta e valorizzata. Nella provincia di Catanzaro vi è a tal proposito un luogo dal nome elusivo ed attraente, con richiami a mondi incantati e misteriosi: Valli Cupe. Si tratta di una suggestiva area riuscita a sottrarsi a quella che spesso è la mano distruttrice ed inquinante dell'uomo.
Tra cascate, gole e dirupi, Valli Cupe di presenta come un vero e proprio tempio della geologia, dove poter ammirare delle formazioni sorprendenti come canyon e monoliti. Petra aggiallu, per esempio, è un monolite alto ben 18 metri che si staglia alla confluenza di due torrenti in cui scorre acqua limpidissima. La pietra del Ruvazzo, invece, con i suoi 5 metri di altezza, è un vero e proprio open museum che racconta la storia della civiltà calabrese. Sulla pietra, infatti, sono visibili delle incisioni risalenti al 1600 che testimoniano la storia del brigantaggio. La leggenda locale narra che sotto di essa i briganti nascondessero i loro bottini.
Incamminandoci per Sersale dopo circa cinque chilometri di strada sterrata, si ammira, in località Vecchiarello, un’icona raffigurante San Giuseppe. Continuando a scendere in località Stagli si può percorrere un altro breve tratto fino alla comparsa del Gigante Buono, un maestoso castagno di cinque secoli, alto 20 metri.
Da località Salice – che si trova lungo la strada sterrata che porta da Sersale a Villaggio Buturo - si attraversa un fitto bosco di castagni, noccioli, noci e ciliegi. Costeggiando un torrente limpidissimo si arriva ad ammirare un prezioso gioiello di archeologia industriale, una struttura per la lavorazione dei pastilli, cioè l’antica tradizione locale delle castagne essiccate. Tra i boschi non sarà difficile avvistare cervi, caprioli e altri bellissimi esemplari, godere della frescura dell’ombra naturale e dissetarsi alla fonte di acque limpide e pure. Lungo il corso del fiume Crocchio, invece, si trovano i resti di un mulino ad acqua, destinato alla lavorazione dei cereali. Questo fiume delinea una valle incantata in cui ad altipiani si alternano foreste a perdita d’occhio.
Un sistema naturalistico e geologico eccellente, dunque, che convive con le tradizioni rurali di piccoli, piccolissimi borghi tutti da scoprire come Pentone, percorribile tutto a piedi, in cui tra vicoli e viuzze, possiamo soffermarci ad ammirare la Chiesa di San Nicola e il Museo della civiltà contadina; poi ancora Fossato Serralta, Sorbo San Basile (noto per la tradizione della lavorazione artigianale del cuoio e della flandina, un tessuto di lana pesante)e Albi, solo per citarne alcuni.
Non possiamo non intuire che in questa zona, elemento centrale della gastronomia, è il castagno, che quindi ha assunto anche un ruolo importantissimo nell’economia agricola. La castagna è altresì elemento centrale di molte sagre e manifestazioni e del Museo della Castagna di Cerva, piccolo borgo confinante con Sersale e Cropani. Nel museo sono conservate antiche testimonianze delle tradizioni contadine legate alla castagna e alla sua lavorazione e un patrimonio cartaceo e multimediale che testimonia l’importanza di questo prodotto nell'economia del territorio. Da non perdere i dolci tipici, legati alle ricorrenze religiose: la pitta, una sfoglia di pasta ripiena di mandorle, noci, uva sultanina e mandarinetto, le cuzzupe, biscotti pasquali e la pignolata, piccoli gnocchi di pasta fritta e cosparsa di miele caldo.
Indicazioni stradali: le Valli Cupe si raggiungono con la SS 106. Per chi arriva dalla A3 Salerno–Reggio Calabria, l’uscita è Catanzaro. Da qui immettersi sulla S.S.106 e al bivio per Cropani – Sersale, svoltare a sinistra per Sersale. Per chi arriva dall’aeroporto di Lamezia Terme, prendere la superstrada per Catanzaro, proseguire per Crotone (SS 106) e quindi, prendere direzione Sersale.