La costa jonica calabrese si conferma come una delle spiagge più belle d’Italia. Dall'Alto Jonio cosentino fino alla punta dello stivale, la costa di questa parte della Calabria offre acque cristalline, scorci naturali caratteristici e spiagge e scogliere su cui fare il pieno di sole e relax. Numerose, del resto, sono le strutture ricettive che potranno completare, coi loro servizi, il vostro soggiorno.
Cominciamo quindi il nostro viaggio sulle coste joniche con Roseto Capo Spulico, fiore all’occhiello della provincia di Cosenza. Le acque sono limpide e cristalline, il fondale roccioso e la presenza di un meraviglioso castello di origine medievale a picco sul mare rende questo paesaggio unico e singolare. Scendendo a pochi chilometri di distanza troviamo Marina di Sibari, altra magnifica zona di grande interesse storico. L’antica Sybaris era una fiorente colonia della Magna Grecia di cui, nei suoi scritti, parla anche Strabone. Oggi i villaggi turistici più rinomati dello Jonio cosentino sono proprio a Marina di Sibari, località che ospita anche un parco avventura dove trascorrere qualche ora di divertimento tra corde, carrucole sospese nel vuoto, ponti tibetani e percorsi adatti sia ai principianti che ai professionisti. La zona dei Laghi di Sibari (realizzati dalla bonifica di una palude che sorgeva nella piana omonima) è oggi attrezzata con strutture ricettive, negozi e infrastrutture sportive. A pochi chilometri dalla costa, procedendo verso l’interno lungo la strada statale jonica 106, si trova il parco archeologico di Sibari, ulteriore testimonianza della grande storia di questa colonia greca. Scendendo ancora lungo la statale scoviamo, a circa dieci chilometri di distanza, una località marina dove poter trascorrere una vacanza tranquilla, dai ritmi lenti e rilassanti. Marina di Schiavonea è un borgo marinaro, un villaggio di pescatori con un lungomare molto ampio che di sera offre possibilità di divertimento tra locali, pub e bancarelle. Da visitare, sito verso l’interno il Castello ducale di Corigliano, un’antica fortezza risalente all’XI secolo. Le stanze interne sono visitabili e dalla terrazza dell’elegante e raffinato salone si gode un panorama bellissimo che include tutta la piana di Sibari.
Lasciamo la provincia di Cosenza e procediamo verso Crotone per trovare una delle spiagge più note, Isola di Capo Rizzuto, riconosciuta Bandiera verde dalla Foundation for Environmental Education. Chiamato impropriamente isola, Capo Rizzuto è un promontorio che si affaccia su una costa sabbiosa e acque limpide. Nella frazione “Le Castella”, esempio di rara bellezza naturalistica mediterranea – tanto che secondo alcune autorevoli interpretazioni corrisponderebbe all’isola di Calypso descritta da Omero nell’Odissea – troviamo uno splendido esempio di fortezza aragonese. Procedendo verso la provincia di Catanzaro, ci imbattiamo in Copanello di Stalettì, località balneare molto nota della Costa degli Aranci, con una buona qualità ricettiva in fatto di hotel e altre strutture. Un’alta scogliera si protende verso il mare limpido, la spiaggia è molto estesa e intervallata da piccoli massi che delineano un paesaggio poco uniforme e proprio per questo molto originale.
Ancora più a sud, nella provincia di Reggio Calabria, si possono ammirare scrigni preziosi di biodiversità marina, come Bova Marina, anch’essa insignita del prestigioso riconoscimento Bandiera Verde, è una bellissima spiaggia ghiaiosa lungo la Riviera dei Gelsomini, così denominata perché il litorale è ricco dei profumati arbusti. Poco distante Palizzi Marina, che si contraddistingue per le spiagge incontaminate e prive di attrezzature balneari, e Brancaleone, conosciuta come la città delle tartarughe poiché accoglie un centro di recupero che si occupa di proteggere la tartaruga Caretta caretta. Nel punto più estremo e meridionale della Calabria, le acque di Brancaleone sono ideali per immersioni subacquee. In località Capo Spartivento un grande faro si staglia su un territorio brullo, a tratti persino selvaggio, in un’area denominata grecanica, perché una minoranza di genti locali mantiene ancora la consuetudine di parlare una varietà di greco.