L’Italia, si sa, in tutto il mondo è nota come Belpaese per il grande patrimonio artistico e culturale che caratterizza gran parte delle nostre località. Così, se decidete di trascorrere le vostre vacanze in Calabria tirrenica, non potete non visitare Fiumefreddo Bruzio, un luogo ricco di storia e cultura abitato fin dall’antichità e ideale per rilassarsi. Sorto oltre mille anni fa, il borgo deve il suo particolare nome proprio alle fredde acque del fiume che scorre limitrofo e che sfocia nello splendido mar Tirreno che bagna le coste del paese. Nonostante l'azione erosiva del tempo ed il susseguirsi, nel corso dei secoli, dei domini cittadini, l’abitato di Fiumefreddo Bruzio conserva intatte le mura medievali che circondano il centro. Ma c’è di più: gli amanti della bellezza architettonica rimarranno affascinati dai Palazzi Della Valle e Pignatelli che svettano sovrani nella ricchezza del centro storico. Per non parlare dello splendore delle zone limitrofe: dall’Abbazia di S. Maria di Fontelaurato, senza dubbio la più famosa testimonianza storica dell’ordine florense presente in Italia, ai resti del Castello, fino alla Chiesa di S. Chiara, alla Chiesa Madre, e alla Chiesa di S. Francesco di Paola. Il tutto contornato da una macchia mediterranea incontaminata che esalta questo patrimonio artistico, rendendolo assolutamente magnifico.
Fiumefreddo Bruzio è stato da poco inserito nella lista de I Borghi più belli d’Italia, ottenendo così uno dei riconoscimenti nazionali più importanti sotto il profilo artistico e culturale. Un premio meritatissimo, motivato non solo da ciò che la natura ha regalato a questa località, che dal mare si estende fino ai 1.500 metri di altitudine del Monte Cocuzzo, ma soprattutto dal talento dell’uomo che nel corso di oltre mille anni ha impreziosito il paese con opere straordinarie. Come accennato, abbracciata da lussureggiante vegetazione che si compone, tra l'altro, di querceti secolari, castagneti, uliveti e frutteti tipici locali, merita una visita il Castello della Valle. Questa splendida costruzione trasuda storie antiche e ricche di fascino: come quella che avvenne nel lontano 1531 quando l’allora feudo di Fiumefreddo, posseduto da Carlo V d'Asburgo, venne ceduto al marchese Ferdinando Mendoza, che lo fece completamente ristrutturare in stile rinascimentale. L’assedio che il castello subì da parte di Napoleone a cavallo tra il 1806 e il 1807, però, mise in ginocchio l’intera struttura, che venne abbandonata e distrutta nel giro di pochi mesi. Ciò che oggi sorge ancora, tuttavia, è di immenso splendore: oltre ai sotterranei, accessibili e visitabili, le rovine rappresentano un’immagine magnifica della tradizionale italiana e, nello specifico, calabra. Un’icona rinascimentale a cui questa terra è molto legata: il castello, non a caso, nel 2006 è stato dichiarato Monumento Contro Tutte le Guerre. La centralità di questo edificio per la vita del piccolo borgo calabrese è ancor più testimoniata ogni agosto, mese in cui viene rievocato l’assedio delle truppe napoleoniche al Castello. Tra mostre iconografiche, percorsi storici e manifestazioni legate alla tradizione, tutti gli anni gli abitanti del paese e delle zone limitrofe, ma anche turisti, si danno appuntamento all’interno della splendida cornice di Fiumefreddo Bruzio per assistere ad uno spettacolo altamente emozionale, ricco di storia e di passione.
Circa 40 anni fa, nel pieno degli anni ‘70, un importantissimo artista siciliano come Salvatore Fiume, si innamorò letteralmente di questa terra e decise di fermarvisi per qualche tempo. La sua attrazione per il luogo si trasformò sin da subito in ispirazione pittorica, tanto da spingerlo a creare opere di livello assoluto che hanno impreziosito il già ricco centro storico del paese. E’ così che, tra il 1975 e il 1976, dipinse alcune delle pareti interne ed esterne del castello, per poi concentrarsi, nel 1977, sulla cupola della cappella di San Rocco. Un lavoro magnifico, interamente svolto a titolo gratuito, per amore di questa località e della sua profonda bellezza storica e naturale, tra cui spicca La Stanza dei desideri, il vero e proprio capolavoro pittorico, da lasciare a bocca aperta. Un impegno, quello di Fiume, che non si esaurì una volta andato via da Fiumefreddo: durante gli anni ‘90, infatti, fece ritorno nel borgo per regalare all’intera cittadinanza due statue di bronzo, collocate dapprima nelle piazze che si affacciano sul Tirreno ed ora, per proteggerle al meglio, spostate e conservate all’interno della Sala Consiliare del paese. Per chi transita o è in villeggiatura da queste parti è d’obbligo un passaggio tra questi straordinari capolavori con cui Salvatore Fiume ha impreziosito il borgo.
Descrivere il mare della Calabria è spesso superfluo. Ancor di più a Fiumefreddo Bruzio, dove le acque sfumate dall’azzurro al turchese si mischiano alle coste di origine rocciosa, regalando un binomio altamente affascinante. Sarà un piacere tuffarsi, già a partire dai primi caldi primaverili, nelle acque cristalline del mar Tirreno ed ammirare, direttamente dall’acqua, la magnificenza naturale ed artistica che circonda il paese. E dopo un bel bagno e la meritata tintarella, è ora di sedersi a tavola, per gustare le migliori prelibatezze locali e regionali. Dalle patate ‘mpacchiuse, ovvero appiccicose, un piatto tipico preparato con prodotti del territorio come la cipolla di Tropea, ai cuddurieddri, un impasto lievitato soffice e molto gustoso, fino alle polpette di melanzane e alle alici imbottite, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Ma non è tutto: all’interno delle osterie presenti nel paese non ci si può esimere dal provare la tipica grana calabrese, la provola casareccia, il pecorino, il caprino, la ricotta, o ancora la soppressata calabrese e la salsiccia piccante, per un tagliere di formaggi e affettati da capogiro. E non dimenticatevi del peperoncino: insieme alla cipolla, al prezzemolo e all’aglio locale, infatti, è il condimento maggiormente utilizzato nelle cucine dei ristoranti e delle case di Fiumefreddo Bruzio.